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Storia dell’AAS

Il fondo dell’AAS presso l’Archivio federale: un excursus aneddotico

Recatasi presso l’Archivio federale al fine di scrivere un testo relativo alla storia dell’AAS in occasione del suo centenario, l’autrice ha appurato che il fondo privato dell’AAS si estende su una superficie di oltre 80 metri lineari. E, pertanto, una ricerca approfondita sulla storia dell’AAS risultava impossibile. Pur non potendo portare a termine in autonomia questo compito, avendo comunque reperito fonti di estremo interesse nel corso della giornata trascorsa nell’archivio, l’autrice ha comunque redatto questo resoconto.

Un paio di domande per iniziare

La storia nota ad oggi dell’AAS si basa su alcuni dati chiave e pietre miliari dell’associazione pubblicati su  Wikipedia e in qualche altro articolo (v. elenco di seguito). Per prepararmi alla mia visita all’Archivio federale, mi sono posta le seguenti domande: Quali sono gli eventi verificatisi nei periodi intermedi compresi tra le suddette date di riferimento? Quali storie si possono scrivere su un’associazione che dal 1922 si occupa di archiviazione? Storie di un’associazione di e per archivisti, le cui istituzioni si possono, spesso e volentieri, definire «memoria della nostra società»? In che modo l’operato degli archivi influenza la visione della società e viceversa, che influsso esercita l’evoluzione della società sul lavoro d’archiviazione?

Gli archivi come «scrigno della conoscenza»

Anzitutto, una premessa: sull’epoca della fondazione dell’AAS non esistono praticamente documenti. Su questo argomento, ho reperito soltanto un taccuino contenente i verbali delle prime riunioni. Comprendere quindi, sulla scorta dei documenti presenti nell’Archivio federale, per quale motivo si giunse alla fondazione dell’AAS e in che modo l’associazione si è sviluppata durante i primi anni risultava arduo. Ho deciso pertanto di tentare un approccio diverso, facendo ricerche all’interno del catalogo online dell’Archivio federale ed esplorando il fondo per parole chiave. Alcuni temi hanno attirato subito la mia attenzione, tra cui ad es.: per l’Esposizione nazionale svizzera del 1964 a Losanna, l’AAS aveva progettato una piccola mostra denominata «Schatzkammer des Wissens» («Scrigno della conoscenza»). I documenti rimandano a interrogativi, quali: cos’era esposto in questo padiglione? Di cosa si era discusso durante la preparazione della mostra? In che modo doveva essere organizzata la professione di archivista? E come si pone tutto ciò rispetto alla concezione moderna del ruolo degli archivi per la società?

Professionalizzazione e digitalizzazione

Il dibattito di cui sopra mi ha spinto a una prima osservazione: il mestiere di archivista si è professionalizzato, specializzato e si è aperto al grande pubblico. Questa osservazione non è affatto nuova. Eppure, cosa significa esattamente? Quali sono gli interrogativi correlati? In che misura l’AAS ha saputo gestire lo sviluppo della propria professione nella forbice tra passato (la materia di cui si occupa in prima istanza l’archivista) e futuro (le possibili sfide che attendono gli archivisti stessi)? Questi sono alcuni dei temi che il fondo offriva come spunto di approfondimento. Lo sviluppo storico della professione si è prestato, tra l’altro, anche per una lettura da una prospettiva di genere: inizialmente, solo i funzionari erano ammessi in qualità di membri dell’AAS – un ruolo professionale che all’epoca contemplava esclusivamente persone di sesso maschile. A seguito della modifica dello statuto nel 1941, che da allora ammetteva anche le persone fisiche e giuridiche, ossia i non funzionari, fecero il loro ingresso nell’AAS anche le prime donne, mentre la prima presidente donna si ebbe nel 1974. 

Alcuni dati salienti ci consentono di inquadrare il ruolo dell’AAS nell’evoluzione dell’immagine professionale: a partire dagli anni ’50, l’AAS lanciò il primo convegno di lavoro (successivamente ribattezzato «convegno specialistico»), nel 1975 fondò un comitato di formazione che lanciò, a sua volta, il corso di avviamento per neofiti della professione. Il primo convegno specialistico del 1954 fu dedicato al «microfilm» e già nel 1970 se ne tenne uno sul tema «archivio e computer». La panoramica dei convegni specialistici dell’AAS e delle relative tematiche, così come le discussioni volte a definirle, rimanda a punti salienti, innovazioni e sfide legate alla professione di archivista. Il fondo potrebbe, a mio parere, fornire molte notizie utili anche sull’avvento del computer e della conseguente digitalizzazione nelle mansioni quotidiane degli archivisti, nonché sulle incertezze e visioni del futuro derivanti: verbali dei convegni, appunti, corrispondenze postali e pubblicazioni all’interno delle rispettive riviste specializzate dell’AAS trattano temi che spaziano dalla gestione delle fonti digitali, dei primi standard digitali per gli archivi fino alla relativamente rapida evoluzione dei requisiti e delle aspettative degli utenti.

Pensiero globale

Il fondo offre spunti anche nell’ottica di una prospettiva globale. Ad esempio, ho reperito documenti risalenti agli anni ’50 e ’60 relativi alla gestione professionale di crisi internazionali e conflitti armati, come la Rivoluzione ungherese del 1956, e il ruolo degli archivi come custodi dei beni culturali (svizzeri). In più, il fondo contiene documenti relativi all’ingresso e all’adesione dell’AAS all’International Council on Archives (ICA), a viaggi all’estero di membri dell’AAS alla volta di convegni o workshop internazionali – talvolta addirittura con unità archivistiche elvetiche al seguito.

Per concludere

Dopo questo breve excursus aneddotico attraverso qualche decennio di storia dell’AAS, si profilano tre ambiti di approfondimento storico sull’operato dell’AAS:  

  • Pubbliche relazioni: come si è posta l’AAS nei confronti del mondo esterno, alle esposizioni e nelle riviste specializzate? 
  • Lavoro specializzato: quali standard sono stati oggetto di dibattito da parte dei membri dell’AAS? l’associazione ha avuto un approccio visionario, ad esempio, sul fronte della digitalizzazione? su quale tema sono stati incentrati i primi eventi dell’AAS e in che modo sono stati realizzati? 
  • Relazioni internazionali: come si è rapportata l’associazione con gli archivi internazionali? in che modo l’AAS ha rappresentato la Svizzera nei dibattiti sul tema della protezione dei beni culturali internazionali?  

Questo rapporto sottolinea solo alcuni esempi specifici tratti dagli 80 metri lineari del fondo dell’archivio, che tuttavia dimostrano che è valsa la pena di «risvegliare» questo patrimonio e, con esso, anche un potenziale interesse circa le origini dell’AAS. La storia esaustiva dell’AAS dal 1922 ad oggi attende ancora di essere scritta. 

Cenni sull’autrice

Joséphine Métraux esercita la professione di storica. Essa svolge la propria attività in regime autonomo, veste i panni di mediatrice, scrive storia(e), crea e sviluppa idee. In collaborazione con Luzian Meier (grafico) e Chris Rohrer (webmaster), essa ha progettato dal 2021 al 2022 il nuovo sito web dell’AAS e redatto i testi delle pagine iniziali. Contatto: info@metrauxund.ch

Ringraziamenti

Simone Chiquet, Archivio federale 
Urs Hafner, Archivio federale

Bibliografia

Gössi, Anton: Die Vereinigung Schweizerischer Archivare. Notizen zu ihrer Geschichte 1922–1997. In: Schweizerische Zeitschrift für Geschichte, 47, 1997/3, S. 245–263. Schweizerische Zeitschrift für Geschichte

Dossier selezionati presso l’Archivio federale

J2.349-01#2013/199#783* Conseil international des archives 1. Kongress Paris, 2. Kongress Den Haag  1948 – 1959 
J2.349-01#2013/199#757*  Internationaler Archivkongress  1960 – 1960 
J2.349-01#2013/199#755*  Korrespondenzen zu internationalen Beziehungen  1958 – 1958 
J2.349-01#2013/199#754*  Internationale Beziehungen  1956 – 1957 
J2.349-01#2013/199#753*  Allgemeines, Internationales  1955 – 1955 
J2.349-01#2013/199#689*  Expo Lausanne 1964 / Jahresversammlung 1964  1964 – 1964 
J2.349-01#2013/199#688*  Expo Lausanne 1964 Varia Fotos, Korrespondenzen, Pläne  1964 – 1964 
J2.349-01#2013/199#690*  Akten 1964 /1965 betreffend Schweizerische Landesausstellung Lausanne 1964  1964 – 1965 
J2.349-01#2013/199#674*  Archivwochen  1969 – 1969 
J2.349-01#2013/199#559*  Kuratorium zur Erforschung schweizergeschichtlicher Quellen in ausländischen Archiven  1987 – 1987 
J2.349-01#2013/199#801*  Beziehungen zu diversen ausländischen Archivaren  1930 – 1959 
J2.349-01#2013/199#800*  Benützungspraxis osteuropäischer Staaten  1980 – 1982 
J2.349-01#2013/199#650*  Korrespondenzen zu diversen Einführungskursen  1982 – 1988 
J2.349-01#2013/199#138*  Sitzungen Protokolle  1974 – 1989 
J2.349-01#2013/199#126*  Protokolle Vorstandssitzung  1955 – 1955 
J2.349-01#2013/199#125*  Vorstandssitzung Engelberg  1954 – 1954 
J2.349-01#2013/199#124*  Protokolle Vorstandssitzung  1949 – 1953 
J2.349-01#2013/199#2*  Statuten der VSA  1940 – 1941 
J2.349-01#2013/199#9*  Rundfrage über wichtigen Zuwachs und grössere Erschliessungsarbeiten der schweizerischen Archive  1935 – 1942 
J2.349-01#2013/199#16*  Anfrage der Generaldirektion des Staatsarchivs Warschau  1961 – 1961 
J2.349-01#2013/199#123*  Protokolle  1922 – 1958 
J2.349-01#2013/199#238*  Jahresberichte  1955 – 1958